Tutti aumentano e noi no. Perché?
Nelle ultime due settimane più di qualcuno ci ha chiesto come mai non abbiamo ancora aumentato i prezzi di pane e farina.
Il motivo è semplice, ma va spiegato.
Avendo puntato fin dall’inizio sulla piena autosufficienza nell’approvvigionamento del grano – prima con l’avvio del progetto di filiera corta, poi con la decisione di diventare azienda agricola e di produrcelo in proprio – ci siamo pian piano svincolati dalle logiche e dagli andamenti del mercato. Inoltre, il pane di oggi lo facciamo col grano di ieri, ovvero con il raccolto dell’estate precedente, i cui costi di produzione sono quindi quelli di un anno fa.
Gli aumenti per noi ci son stati, certo, e ben prima dell’inizio di questa nuova, assurda situazione mondiale. Con la “ripresa” seguita alla prima fase della pandemia hanno infatti iniziato a salire i costi di prodotti per noi complementari o accessori (dai semi oleosi agli imballaggi); e a breve toccherà a quelli dell’energia elettrica (indispensabile per fare il pane ma anche per macinare il grano) e del carburante (sia per le consegne che per le lavorazioni agricole).
Però, pur sapendo che i nostri clienti (la «nicchia», come la chiama con sufficienza l’industria alimentare) non avrebbero problemi a sopportare (anzi, a supportare) un eventuale aumento del costo dei nostri prodotti, abbiamo deciso di non farlo. Almeno per ora. Almeno finché non ne andrà della solidità finanziaria del nostro progetto.
Crediamo infatti che in un momento in cui tutto aumenta – e per lo più in modo preventivo – sia giusto dare un segnale e far vedere come sia possibile uscire da logiche di mercato sempre più incomprensibili: per il bene delle nostre tasche ma anche dell’ambiente e della società – e, se proprio vogliamo volare alti, per «la pace nel mondo»…
Chiaro che nel far questo più siamo, più resistiamo. Perché se nessuno può negare che la globalizzazione ha i suoi lati positivi (per esempio sul fronte scientifico e culturale, quello da cui storicamente si son sempre levati i più importanti appelli alla pace), resta il fatto che vantarsi di mangiare solo pane «di Kamut» comprato «al biologico» è un controsenso – ed è pure un po’ ridicolo – non ti pare?
Unitevi quindi alla nostra rivoluzione e aiutateci a diffondere il messaggio.
Grazie
Mirko & Damiano
P.S. Il prezzo del nostro pane è lo stesso da quando abbiamo aperto, ovvero dal gennaio del 2016. Come mai? Invece di correre dietro agli aumenti – che pure ci sono stati – abbiamo preferito ottimizzare procedure e costi, senza per questo venir meno ai nostri principi.