Terminata la semina sui campi del Museo Archeologico di Altino
Sabato mattina si è conclusa l’emozionante semina sui terreni del Museo Archeologico Nazionale di Altino.
Stimolati dal contesto storico-archeologico e paesaggistico in cui ci è stato concesso l’onore di seminare i nostri grani, abbiamo voluto “disegnare” la semina non solo salvaguardando interamente le aree che negli ultimi anni sono state oggetto di scavo da parte degli archeologi del progetto “Alla ricerca di Altinum” dell’università Ca’ Foscari di Venezia, e che hanno dato alla luce le fondamenta di un’importante domus, ma anche dividendo il terreno in quattro quadranti (ognuno dedicato ad una varietà) secondo il più antico sistema romano di organizzazione delle centuriazioni, ovvero attraverso l’incrocio del cardo (asse nord-sud) e del decumano (asse est-ovest).
Un lavoro certosino, realizzato grazie al prezioso ed appassionato contributo dell’azienda Marton di Roncade.
Le varietà che abbiamo seminate sono il “nostro” grano Piave (varietà storica di grano tenero che abbiamo riportato alla luce dopo decenni di oblio), il frumento Gentil Rosso (altra varietà storica di grano tenero di origine toscana), il farro Monococco (l’antenato di tutti i frumenti) e il Khorasan, varietà di grano duro dalle antiche origini, introdotto in centro Italia vero il 400 d.C. ma che già l’anno scorso ha dimostrato di attecchire molto bene anche sulle nostre terre.
Ora non ci resta che aspettare che i semi germoglino per poter recuperare “Seminalia 1.0”, l’uscita in campo prevista per novembre ma che causa meteo incerto abbiamo dovuto rinviare.