7 Giugno 2021

Un progetto “agriculturale” per il Parco archeologico di Altino


Siglato l’accordo con la Direzione Regionale Musei del Veneto



La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Costituzione Italiana – Articolo 9


Diciamolo una volta per tutte: il “paesaggio” che i padri costituenti si prefiggevano di tutelare assieme all’immenso patrimonio storico, artistico e archeologico del nostro Paese non può e non deve più essere inteso soltanto come “bel vedere”. Un paesaggio è davvero tutelato quando lo è anche l’ambiente – la terra, l’aria, l’acqua – che lo costituisce. Ed è da questa comunione di intenti che è nata la collaborazione tra la nostra azienda agricola e il Museo nazionale e Area archeologica di Altino. Una collaborazione innovativa per il Veneto, che si inserisce a pieno titolo nel percorso che l’istituzione culturale altinate ha recentemente intrapreso verso l’ottenimento dello status di Parco archeologico.

Il progetto “agriculturale” che abbiamo proposto si basa sulla concessione ad uso agricolo per 10 anni di 10 ettari di terreno ricompresi nel perimetro dell’antica città di Altino, fondata dai Veneti attorno al VI secolo a.C. e portata allo splendore dai romani a partire dal II secolo a.C. grazie alla sua posizione strategica, appollaiata tra terra e acqua a un pugno di chilometri dalle barene che di lì a qualche secolo avrebbero visto nascere e risplendere Venezia.

L’idea è quella si riportare su terreni interessati dall’agricoltura già in tempi antichi, ma soprattutto dopo le bonifiche di metà Ottocento (e quindi archeologicamente compromessi fino ad almeno 60 cm di profondità), colture storiche dallo scarso apparato radicale e condotte con metodi totalmente naturali, come il farro Monococco, che ha sfamato per millenni generazioni di esseri umani, o il frumento Piave, varietà locale scomparsa dalle nostre campagne agli inizi del ‘900, o i nostri miscugli di varietà antiche, portatori sani di biodiversità.

Ma c’è di più: oltre a contribuire a “disegnare” il paesaggio del futuro Parco archeologico con colture storiche a impatto zero, Anticamente collaborerà con la direzione del Museo ospitando periodicamente i suoi visitatori “dentro” lo splendido paesaggio agricolo che caratterizza l’area altinate, e mettendo le basi per lo sviluppo di prodotti agricoli “del” Parco archeologico di Altino, a partire ovviamente dalle nostre farine, dal nostro pane e dalla nostra pasta.

Un progetto proiettato al futuro ma con un solido radicamento nel passato. Come la Costituzione – e come Anticamente… ?

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