Dopo il Piave, un’altra varietà storica di grano tenero veneto in via di recupero…
Il grano Canove era il frumento veneto “di montagna”, coltivato per la maggiore nelle aree collinari e degli altopiani vicentini tra la fine del 1800 e l’inizio del secolo scorso.
Consigliato dal famoso genetista Nazzareno Strampelli (il “papà” del Senatore Cappelli) per le coltivazioni di montagna in Veneto fino a metà ‘900, il Canove viene descritto come “varietà soggetta ad erosione genetica a causa della scarsa diffusione nel territorio legata ad una limitata capacità produttiva e conseguente scarsa competitività nei confronti delle moderne varietà di frumento”*.
Insomma, un altro pezzo di storia che rischia di scomparire a causa di un concetto discutibile di sviluppo.
Un rischio che noi stiamo cercando invece di evitare, riproducendo con pazienza i pochi grammi di semente recuperati nel 2015 durante una manifestazione di scambio semi organizzata dal Gruppo Coltivare Condividendo.
Esattamente come abbiamo fatto con il frumento Piave, passando nel giro di 3 anni dai 5kg di granella autoprodotta dall’amico Maurizio Rossetto a più di 6 ettari.
Aspettando di poterlo finalmente provare per il nostro pane, ringraziamo Maurizio Rossi e Lina Zara per il loro contributo fatto di lavoro e dedizione.
* fonte: Allegato 5 del Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013