29 Aprile 2019

Benvenuto Canove!

Dopo il Piave, un’altra varietà storica di grano tenero veneto in via di recupero…

Il grano Canove era il frumento veneto “di montagna”, coltivato per la maggiore nelle aree collinari e degli altopiani vicentini tra la fine del 1800 e l’inizio del secolo scorso.

Consigliato dal famoso genetista Nazzareno Strampelli (il “papà” del Senatore Cappelli) per le coltivazioni di montagna in Veneto fino a metà ‘900, il Canove viene descritto come “varietà soggetta ad erosione genetica a causa della scarsa diffusione nel territorio legata ad una limitata capacità produttiva e conseguente scarsa competitività nei confronti delle moderne varietà di frumento”*.

Insomma, un altro pezzo di storia che rischia di scomparire a causa di un concetto discutibile di sviluppo.

Un rischio che noi stiamo cercando invece di evitare, riproducendo con pazienza i pochi grammi di semente recuperati nel 2015 durante una manifestazione di scambio semi organizzata dal Gruppo Coltivare Condividendo.

Esattamente come abbiamo fatto con il frumento Piave, passando nel giro di 3 anni dai 5kg di granella autoprodotta dall’amico Maurizio Rossetto a più di 6 ettari.

Aspettando di  poterlo finalmente provare per il nostro pane, ringraziamo Maurizio Rossi e Lina Zara per il loro contributo fatto di lavoro e dedizione.

* fonte: Allegato 5 del Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013

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